Se ci facciamo caso, quello che viviamo nel sogno produce le stesse sensazioni che abbiamo nella vita reale e quello che viviamo nella vita reale produce le stesse sensazioni che viviamo nel sogno. Con questo non voglio dire che non ci sia distinzione tra sogno e realtà. Però ci sono delle similitudini e addirittura degli insegnamenti in tutto questo. Bello o brutto che sia il sogno prima o poi finirà. Ed è la stessa cosa nella vita quotidiana. Se guardo indietro, nella mia vita, mi è capitato, un po’ come a tutti, di vivere spiacevoli situazioni che avrei voluto non aver vissuto. Però c’erano e influivano sul mio stato d’animo (preoccupazione, disagio, ecc.). Non era un bel vivere. In questi casi ho pensato e mi sono detto: tra un mese, tra due mesi o tra un anno questo problema non ci sarà più, l’avrò risolto e allora avrei riso delle mie preoccupazioni. Un po’ come un sogno spiacevole, prima o poi finisce e quando ti svegli sei contento. E se non fosse finito mi sarei adattato a vivere con il problema, sarei riuscito a sopportarlo, perché è nella natura umana adeguarsi alle circostanze (questa non è sempre la migliore scelta). Se nella vita non si hanno problemi, non si provano disagi, non si può crescere e non si può imparare.